Adriano Olivetti
(11 aprile 1901 – 27 febbraio 1960)
"Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande."
Adriano Olivetti (11 aprile 1901 – 27 febbraio 1960)
0 Commenti
Siamo già al 28 e non ho fatto ancora niente. Inoltre quella specie di poema che mi girava per la mente ora sfugge di qua e di là. Mi risveglio al mattino, ci penso, e tutto si sprofonda nello squallore acquitrinoso di queste giornate di pioggia. Arranco, arranco, per riguadagnare la strada perduta. “Aspetta! Ferma! Aspetta!” grido ai piedi della salita. Ma le pagine lentamente si sfogliano, molto lentamente, è doveroso ammetterlo, ma non riposano mai. Mai come noi uomini. Si fermano a guardarsi intorno, a accendere una sigaretta, a chiacchierare un poco. Le pagine della vita, le ore, voglio dire, i giorni astronomici e i mesi senza bisogno di stupide metafore, si succedono con grande rapidità, bisogna convenire, a vederli passare con tanta compostezza non si direbbe mai che siano nostri nemici. Vanno adagio, da grandi signori. Ma non si fermano mai, i maledetti, non danno un attimo di respiro, abbiamo un bel correre avanti, predisporre, pianificare, calcoli, progetti. Siamo uomini, ahimè, e ogni tanto dobbiamo fermarci. Fermarci, e ci addormentiamo. Ma così, mentre noi stiamo fermi sul bordo della via sognando strane cose, le ore, i giorni, mesi ed anni ci raggiungono uno per uno, con la loro abominevole lentezza ci sopravanzano, si perdono in fondo alla strada. Poi al mattino ci accorgiamo di essere rimasti indietro, ci mettiamo all’inseguimento.
In questo preciso momento, vogliamo dire volgarmente, finisce la giovinezza. (Dino Buzzati: In quel preciso momento) |
Quei due?
Basta farci l'abitudine. Siti da non perdere
Archivi
Febbraio 2018
Categorie
Tutto
|