Arturo, comincia a studiare pianoforte all’età di tre anni. Un anno più tardi entra al Civico Istituto musicale Venturi di Brescia, seguito dal M° Paolo Chimeri.
Nel 1924 nasce il fratello Umberto, che diverrà celebre violinista. La sorella Liliana, nata nel 1926, muore di polmonite nel 1934.
Nel 1931, si iscrive al conservatorio di Milano, dove si diploma, nel 1934, a soli 14 anni, sotto la guida di Giovanni Anfossi.
Nel 1938 inizia la sua carriera internazionale partecipando e ottenendo il settimo posto al Ysaÿe International Festival di Bruxelles. Arthur Rubinstein, che fa parte della giuria, racconterà: “Fece un’esecuzione insoddisfacente, tuttavia diede ampia dimostrazione della sua impeccabile tecnica". L’anno seguente vince il Concorso di Ginevra, e Alfred Cortot membro della commissione, presieduta da Ignacy Jan Paderewski, dichiara: “È nato il nuovo Liszt!”.
Incide, con la Voce del Padrone, composizioni di Beethoven, Chopin, Debussy e Grieg. Nel 1940 è nominato docente “per chiara fama” al liceo musicale “G. B. Martini” di Bologna. Nello stesso periodo parte per un tour in Spagna, Ungheria e Germania, dove suona con Herbert von Karajan. Registra in seguito anche per Telefunken tra il 1942 e il 1943.
Il 20 settembre 1943, sposa Giulia Linda Guidetti, allieva di suo padre, dalla quale si separerà nel 1970.
È del 1946 il suo primo tour in Gran Bretagna. Nello stesso anno conosce i fratelli Pedrotti, fondatori del Coro della Sat, per i quali scriverà composizioni. Poco prima del suo primo tour in Nord America, lo precedono le sue incisioni, ancora per La Voce del Padrone.
Nel 1949 è il pianista ufficiale delle celebrazioni per i cento anni dalla morte di Frédéric Chopin; insegna anche al Conservatorio di Venezia, mentre l’anno successivo parte per il suo secondo tour negli Stati Uniti e Canada. Si esibisce in Sudafrica per il suo primo concerto nel continente, dove suonerà ancora nel 1966.
Nel 1952 è impegnato in una serie di concerti tra la Gran Bretagna e la Francia, oltre a registrare alcune incisioni per La Voce del Padrone.
Nel 1954, per motivi di salute, interrompe temporaneamente, la sua attività concertistica. Quando riprende, è in Polonia per un concerto, in occasione del Concorso Chopin di Varsavia, che abbandona in anticipo perché il primo premio non va a Vladimir Ashkenazy, secondo lui il migliore, ma va ad Adam Harasiewicz; suona poi in Gran Bretagna, Libano, Cecoslovacchia.
Nel 1957 muore il padre Giuseppe.
Nel 1960 suona per la prima volta in Vaticano alla presenza di Giovanni Paolo XXIII.
È protagonista di una serie di concerti in Russia, Giappone, Stati Uniti, Israele, Germania.
Nel 1964, fonda il Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli”, del quale è direttore artistico.
Fonda, insieme a Filiberto di Matteo e Giuseppe Boccanegra l’etichetta discografica Bdm. Tiene gli ultimi concerti a Berlino con von Karajan.
Nel 1968, a causa di questioni legate al fallimento della sua casa discografica, la Bdm, si allontana dall’Italia e si stabilisce in Svizzera, prima a Zurigo e poi nel Canton Ticino. Dichiara di non voler più suonare in Italia e chiede che venga tolto il suo nome dall’intestazione del Festival pianistico di Brescia.
Nel 1971 incide con la Deutsche Grammophon Gesellschaft opere di Claude Debussy, Ludvig van Beethoven e Chopin. Quattro anni dopo, a Berlino, non va a buon fine la registrazione del concerto per pianoforte n. 5 di Beethoven con Carlos Kleiber. Nello stesso periodo incide anche con la Emi. Dal 1979 si trasferisce definitivamente a Pura, vicino Lugano, dove rimarrà fino alla morte.
Nel 1980, rompendo la promessa fatta 12 anni prima, torna a Brescia. per un concerto di beneficenza in memoria di papa Paolo VI, pro rifugiati indocinesi in Thailandia.
Registra per la Dgg il Primo Libro dei Preludi di Debussy (1978), i Concerti nn. 1, 3 e 5 di Beethoven con i Wiener Symphoniker (1979), le Quattro ballate di Brahms e la Sonata in La maggiore di Franz Schubert (1981), il Secondo Libro dei Preludi di Debussy (1988).
Il 17 ottobre 1988, è colto da un attacco di cuore, durante un concerto di beneficenza a Bordeaux. Ricoverato all’ospedale di “Haut-Lévèque” di Pessac Cedex viene salvato grazie a un delicato intervento chirurgico eseguito dal professor Claude Deville. Un anno riprende la sua attività con un concerto e le incisioni live per la Dgg di due Concerti di Mozart (n. KV 466 e n. 25 KV 503).
Nel 1990 parte per una tornuée con Cord Garben in Germania. Incide live i Concerti di Mozart n. 13 KV 415 e n. 15 KV 450. Insieme a Michael Tilson Thomas è a Londra e Parigi, mentre è a Monaco con i Münchner Philarmoniker.
Il 7 maggio del 1993 tiene il suo ultimo concerto alla Musikhalle di Amburgo, dove suona Debussy.
Per motivi di salute, annulla alcuni concerti a Londra.
Arturo Benedetti Michelangeli, muore il 12 giugno all’Ospedale Cantonale di Lugano.
È sepolto, secondo le sue volontà, nel cimitero di Pura in una tomba senza lapide.
P.B.