Saluti a tutti, miei cari!
31 marzo, 2010
Vostro Pese da Prile
Cari amici, vicini e lontani, non avendo un sindacato che mi tuteli e mi difenda, onde evitare che domani mi sfruttiate senza ch'io ne tragga giovamento, ho deciso di andarmene per un paio di giorni! Sappiate quindi, che domani non sarò a vostra disposizione, bensì in una amena quanto segreta località marina a godermela alle vostre spalle! Saluti a tutti, miei cari! 31 marzo, 2010 Vostro Pese da Prile
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Voglio dare l'idea di un divertimento innocente. Sono così rari gli svaghi non colpevoli! Se una mattina uscirete con la precisa intenzione di andarvene a vagabondare per le strade principali, riempitevi le tasche di piccole trovate da pochi soldi - come il pulcinella di legno sagomato, mosso da un filo, o i fabbri che battono l'incudine, o il cavaliere sul suo cavallo con la coda a fischietto, - e passando davanti ai cabaret, sotto gli alberi del viale, fatene dono agli sconosciuti bambini poveri che incontrate. Vedrete i loro occhi spalancarsi a dismisura. Dapprima non oseranno accettare; non crederanno alla loro fortuna. Poi le loro mani si impadroniranno freneticamente del regalo, e fuggiranno come gatti che vanno a mangiarsi il loro boccone lontano da chi glielo ha dato, avendo imparato a diffidare dell'uomo. In una strada, dietro l'inferriata di un ampio giardino in fondo al quale appariva il biancore di un grazioso castello investito dal sole, se ne stava un bambino bello e pulito, in abiti campagnoli pieni di civetteria. Il lusso, la spensieratezza e lo spettacolo abituale della ricchezza rendono questi bambini così graziosi da sembrare fatti di una pasta diversa da quella dei bambini che vengono dalla mediocrità e dalla povertà. Accanto a lui giaceva uno splendido giocattolo, lustro e colorito come il suo possessore, verniciato e dorato, con un vestitino purpureo, coperto di piume e di lustrini. Il bambino, però, non si curava del suo giocattolo preferito, ed ecco che cosa guardava: Dall'altra parte dell'inferriata, sulla strada, in mezzo ai cardi e alle ortiche, c'era un altro bambino, sporco, gracile, fuligginoso, uno di quei marmocchi-paria di cui un occhio imparziale scoprirebbe la bellezza, se sapesse ripulirli dalla ripugnante patina della miseria: come l'occhio del conoscitore che indovina il dipinto ideale sotto una verniciatura da carrozziere. Attraverso quelle sbarre simboliche che separano due mondi, la strada e il castello, il bambino povero mostrava al bambino ricco il proprio giocattolo, che quest'ultimo esaminava avidamente come un oggetto raro e sconosciuto. E questo giocattolo, che il piccolo straccione tormentava, agitava e scuoteva in una gabbietta, era un topo vivo! I genitori, senza dubbio per risparmiare, avevano preso quel giocattolo dalla vita stessa. E i due bambini ridevano fraternamente tra loro, mostrando denti di un uguale biancore. (da: Lo Spleen di Parigi - Poemetti in prosa) Dal Signore degli Anelli alla Storia di due città, passando per la Tela di Carlotta: sono questi alcuni dei titoli in bella mostra sulla biblioteca centrale di Kansas City. Non è un errore di stampa: abbiamo proprio scritto "sulla" biblioteca: inaugurato nel 2004, questo edificio ha un design assolutamente unico nel suo genere. I 22 titoli delle opere che danno forma alla facciata sono stati scelti dai cittadini di Kansas City con una consultazione popolare. L’intero complesso è costato oltre 50 milioni di dollari, finanziati in parte dagli enti pubblici e in parte da privati. Da: www.focus.it Foto: © davidking Ecco una poesia che ben si adatta alla giornata, la primavera bussa alla porta e siamo felici di accoglierla. Mi fa impazzire la "mammola astuta"! Più morbida, più lieve l’aiuola, ecco, s’inturgida; candide come neve ondeggian le campanule, un vivo ardor di fuoco va dispiegando il croco; il suol di sangue stilla, lo smeraldo sfavilla. Le primule si gonfiano con borioso piglio; mentre l’astuta mammola s’asconde ad ogni ciglio; un alito possente scuote la vita intera. È viva, è qui presente ormai la primavera. Cercasi persona illuminata che voglia finaziare la rinascita della cultura nel nostro paese!8/3/2010 "Tutti perdiamo continuamente tante cose importanti: occasioni preziose, possibilità, emozioni irripetibili. Vivere significa anche questo. Ma ognuno di noi nella propria testa ha una piccola stanza dove può conservare tutte queste cose in forma di ricordi. Un pò come le sale di una biblioteca, con tanti scaffali. E per poterci orientare con sicurezza nel nostro spirito, dobbiamo tenere in ordine l'archivio di quella stanza: continuare a redigere schede,fare pulizie, rinfrescare l'aria, cambiare l'acqua ai fiori". |
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