Nel 1925 avviene la svolta: dopo numerose cadute da cavallo (con relative ossa rotte) come comparsa in una cinquantina di film western muti, ottiene una piccola parte in "Sabbie ardenti" e proprio grazie alla sua abilità di cavaliere riesce a strappare un contratto alla Paramount, per la quale realizzerà oltre trenta film tra il 1927 e il 1940.
Contrario ad ogni forma di divismo, di carattere timido e riservato, Gary Cooper riesce ad ispirare fiducia e simpatia.
In "Ali" si loda la sua disinvoltura, in "Lo sciabolatore del Sahara" è per la prima volta protagonista di un'avventura non di frontiera, "Naufraghi... nell'amore" gli consente di dar prova di sé nella commedia.
"Marocco" (con Marlene Dietrich), "Addio alle armi", "Il sergente York" sono le vetrine che lo fanno conoscere al grande pubblico.
Gary Cooper diventa l'immagine emblematica dell'avventuriero del West. Lo sceriffo Will Kane, protagonista di "Mezzogiorno di fuoco", rappresenta la sintesi ideale di quel senso del dovere e dell'onore comune ai cow-boys e ai soldati da lui portati sullo schermo.
Interprete di oltre cento pellicole, Gary Cooper è titolare di due premi Oscar come migliore attore protagonista, ottenuti con i film "Il sergente York" nel 1942 e "Mezzogiorno di fuoco" nel 1953.
Durante la sua carriera gli vengono attribuiti numerosi flirt che includono dive come Ingrid Bergman, Audrey Hepburn e Grace Kelly.
La pesca, il nuoto, i cavalli, la caccia sono i suoi hobby preferiti. Nella caccia di fagiani, anatre e quaglie uno dei suoi migliori compagni è Ernest Hemingway: un'amicizia nata nel 1932 durante la lavorazione del film "Addio alle armi". Gary Cooper sarà inoltre protagonista di "Per chi suona la campana", versione cinematografica della celebre omonima opera di Hemingway.
Conosce di persona la regina Elisabetta II, Papa Pio XII e Pablo Picasso.
Nel primo dopoguerra visita l'Italia, a Mignano di Montelungo, vicino Cassino, per incontrare la bambina Raffaella Gravina che aveva adottato a distanza attraverso il "Foster Parents Plan", nel programma americano d'assistenza ai "war children". Tornato a Napoli si sente male. "Vedi Napoli e poi muori" è il suo ironico commento.
Diversi anni dopo, di nuovo in Italia, sarà ospite della nota trasmissione del sabato sera "Il Musichiere".
Tra le sue ultime interpretazioni ricordiamo i film "Dove la terra scotta" (1958) e "L'albero degli impiccati" (1959). Stroncato dal cancro, Gary Cooper è morto il 13 maggio 1961.
(fonte: http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=870&biografia=Gary+Cooper)