Negli anni repubblicani viene proibito l’ingaggio dei castrati (che torneranno in epoca imperiale). Prosegue la rappresentazione di opere italiana, con libretti rimaneggiati, talvolta in maniera superficiale in senso giacobino. Napoleone è spettatore in tre occasioni. Giungono a Torino interpreti straordinari, come il soprano Isabella Colbran, il tenore Nicola Tacchinardi e il coreografo Salvatore Viganò.
Con la Restaurazione, il teatro torna in possesso dei Savoia. All’epoca di Carlo Felice, grande appassionato di musica, chiama sulla scena del Regio Giuditta Pasta e Domenico Donzelli. Nell’Ottocento, però, Torino perde rilievo rispetto a Milano, Napoli e Venezia.
Sotto Carlo Alberto la sala riceve un’impronta neoclassica. Alla metà del secolo si inseriscono alcune novità nella programmazione: si passa alla stagione di Carnevale-Quaresima, articolata in cinque o più opere, ora prevalentemente di repertorio. Il Regio apre all’opera buffa con il Barbiere di Siviglia rossiniano (1855).
Il nuovo restauro, a firma di Angelo Moja, nel 1861, dà alla sala una veste neobarocca.
Nel 1868, Carlo Pedrotti è maestro concertatore e direttore dell’orchestra del Regio. Grande innovatore dell’attività concertistica, fonda i Concerti Popolari, la prima istituzione concertistica pubblica d’Italia.
1870 la proprietà del Regio passa al Comune di Torino. Il direttore d’orchestra Carlo Pedrotti introduce la musica di Wagner e Messenet.
A nove anni dall’esordio torinese al Teatro Carignano nel 1886 con Edmea di Catalani, Arturo Toscanini debutta al Regio inaugurando la stagione 1895-96 con la prima italiana del Crepuscolo degli dei di Wagner. Inizia così una intensa collaborazione. Ricordiamo la serie di 43 concerti per l’Esposizione Generale Italiana di Torino del 1898 e i 5 concerti in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1911.
Al Regio Toscanini impone agli interpreti il rispetto della partitura con l’intento di catalizzare l’attenzione del pubblico sulla globalità dello spettacolo , ove canto, esecuzione strumentale e scenografia sono coordinati dal direttore.
Altri autori importanti presentati al Regio sono Giacomo Puccini, che tiene a battesimo a Torino Manon Lescaut (1893) e La bohéme (1896), e Richard Strauss, che nel 1906 dirige Salome in “prima” italiana. L’ultima grande “prima” al Regio antico è Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai, su libretto di Gabriele D’Annunzio (1914). Dopo la chiusura nel periodo bellico, il Teatro si dedica a opere di repertorio.
Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1936 il Teatro viene distrutto da un violento incendio: ci vorranno quasi quarant’anni per la sua ricostruzione.
L’anno successivo all’incendio, viene pubblicato il bando di concorso per la ricostruzione del Teatro. Vincono gli architetti vince il concorso per la ricostruzione Morbelli e Robaldo Morozzo della Rocca. Il loro progetto non verrà realizzato. Nel 1965, l’amministrazione civica affida l’incarico all’architetto Carlo Mollino e all’ingegner Marcello Zavelani Rossi. I lavori cominciano a settembre 1967 e si concludono all’inizio del 1973.
Il nuovo Teatro Regio viene inaugurato il 10 aprile 1973 con I vespri siciliani di Giuseppe Verdi, per la regia di Maria Callas e Giuseppe Di Stefano. Da quel momento è tutto un crescendo, fino alle ricorrenze che hanno segnato la storia degli ultimi anni del Regio: nel 1990 il 250° anniversario dalla sua fondazione, nel 1996 il centenario dalla “prima” assoluta della Bohème in diretta tv, nel 1998 i 25 anni del nuovo teatro (con un importante restauro acustico), nel 2006 la straordinaria avventura dei XX Giochi Olimpici Invernali e delle Olimpiadi della Cultura.
Alla Stagione d’Opera e Balletto, che prevede almeno dieci titoli da ottobre a giugno, si affiancano molte altre attività: concerti sinfonico-corali e cameristici che vedono impegnati l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio; una serie di spettacoli allestiti al Piccolo Regio e destinati al nuovo pubblico e alle famiglie; manifestazioni organizzate in collaborazione con le istituzioni locali come Torino Settembre Musica, Torinodanza, RegioneInTour, Punto Verde Giardini Reali e altre; La Scuola all’Opera, fitto calendario di attività e spettacoli destinati a bambini e ragazzi; e poi conferenze, visite guidate e mostre. Tutte manifestazioni che pongono il Teatro Regio al centro della vita culturale e artistica di Torino e del Piemonte ma non solo.