Ad Atlanta, in Georgia, viene proiettato per la prima volta ‘Via col vento’. Tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mitchell, il film incassa nella prima settimana la cifra record di 80 milioni di dollari, tanto che il Times dedica la copertina a Rossella O’Hara. Vincitore di 10 Oscar nel 1940, la pellicola contiene, secondo l’American Film Istitute, la migliore battuta cinematografica di tutti i tempi. A pronunciarla è Rhett Butler: “ francamente me ne infischio”.
Il 29 gennaio 1996 un incendio doloso distrugge il Teatro La Fenice di Venezia, uno dei luoghi sacri per la musica operistica e sinfonica. I vigili del fuoco lavorano per tutta la notte. Con le luci del mattino il mondo non può che piangerne le ceneri. E dalle ceneri risorge, La Fenice. Le prime risorse per la ricostruzione sono stanziate il 6 febbraio dello stesso anno. Il 7 settembre si apre il bando di gara al quale partecipano dieci imprese italiane e straniere. Il 30 maggio ’97 vengono giudicate le proposte. I lavori sono affidati all’A.T.I. Holzmann col progetto dell’architetto Aldo Rossi. I lavori procedono lentamente; tanto da portare allo scioglimento del contratto d’appalto per grave inadempienza sui tempi di esecuzione e sulla gestione dei lavori. L’A.T.I. Holzmann viene così estromessa dal cantiere. Il progetto Rossi riprende sotto la guida della cordata d’imprese A.T.I. Sacaim dopo la nuova gara d’appalto vinta il 5 ottobre 2001. L’8 dicembre 2003 viene consegnato il teatro al Comune di Venezia e alla Fondazione Teatro La Fenice. Il 14 dicembre, il Maestro Riccardo Muti apre la serata inaugurale dirigendo l’orchestra e il coro del Teatro La Fenice alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il concerto è trasmesso in diretta televisiva. Nel frattempo, i vigili del fuoco che hanno lavorato incessantemente per salvare il teatro dalle fiamme rischiando le loro stesse vite, protestano per il contratto scaduto da due anni. L’intenzione è di raggiungere l’ingresso del teatro, ma le forze dell’ordine impediscono loro l’accesso. Ciampi accetta di parlare con una delegazione dei vigili del fuoco che chiedono sostegno per la vertenza sul rinnovo del contratto nazionale. Dopo l'incontro, i pompieri tolgono il presidio di protesta e si spostano in campo Sant’Angelo. Ciampi, con la moglie Franca, prende posto nel palco presidenziale. Con lui siedono anche i vicepresidenti della Camera e del Senato, e alcuni ministri, il vicepresidente della Commissione europea, il patriarca di Venezia. Presenti, inoltre, un folto numero d’imprenditori, politici e personaggi pubblici di fama internazionale. A seguire l’evento sono presenti più di duecento giornalisti arrivati da molti paesi. La Fenice è risorta. Il mondo intero le rende onore. Evocaré Zamenhof-Festo 2015 Sabaton la 12-an de Decembro, Torino (SALONO KINEJO POLI) Horo 17,30 Oficiala starto - Bonveniga aperitivo - Malferma bonvenigo fare de la Prezidanto de TEC - Saluto de la Ŝamberianoj kaj aliaj eksterlandanoj - 1a Muzik-literatura Interludo fare de “Evocaré“ - Festparolado de Stefan Keller (Svislando), estrarano de UEA - “Antaŭen por realigi la Zamenhofan revon!” - Disdono de la atestoj al la lernintoj de 1-a kaj 2-a gradaj kursoj - 2a muzik-literatura interludo fare de “Evocaré“ - Fermo kaj Himno. (TRANSIRO AL LA SALONO GANDHI EN LA KORTO) Horo 19,30 Bufedo kun vinoj, ŝaŭmvino kaj antaŭkristnaska panetono (REVENO AL LA KINEJO POLI) Horo 21,00 Koncerto de Grazia Barboni: kantoj de De André en Esperanto (Centro Esperanto di Torino) «C'est bizarre. Ma sono molto contento». Patrick Modiano, premio Nobel per la Letteratura 2014.9/10/2014 Il premio Nobel per la Letteratura 2014 è stato assegnato allo scrittore e sceneggiatore Patrick Modiano. L'Accademia svedese ha scelto Modiano, fra 210 scrittori, con la seguente motivazione: «Per l'arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e svelato la vita reale durante l'Occupazione». Nato nel 1945, Modiano pubblica nel 1967 il suo primo romanzo: "La place de l'Etoile" col quale vince il premio Toger Nimier. Nel 1978 riceve il Prix Goncourt per "Rue des boutiques oscure". Dell'autore, in Italia, sono stati pubblicati: "Dora Bruder" (Guanda, premio Bottari Lattes Grinzane Cavour sezione La Quercia, 2012), "Sconosciute", "Bijou", "Un pedigree", "Nel caffè della Gioventù perduta", "L'orizzonte" (Einaudi). Per Einaudi, nei Supercoralli, uscirà a dicembre 2014 "L'erba delle notti" e, nel 2015 "Pour que tu ne te perdes pas dans le quartier". Il commento di Patrick Modiano, appena appresa la notizia dell'importante conferimento, è stato: «C'est bizarre. Ma sono molto contento». Enzo Jannacci nasce a Milano il 3 giugno del 1935. Laureato in medicina all’Università degli Studi del capoluogo lombardo si specializza in chirurgia generale, esercitando in seguito la professione di medico chirurgo. Mentre frequenta il liceo classico (dove conosce Giorgio Gaber) e poi l’Università studia anche al Conservatorio, diplomandosi in pianoforte. Il suo esordio artistico avviene nell’ambito del jazz, accanto a grandi maestri come Chet Baker, Gerry Mulligan, Stan Getz e Bud Powell, a cui si ispira per l’originale tecnica pianistica. E’ anche tra i primi, in Italia, a innamorarsi del rock’n’roll: suona con Tony Dallara, Luigi Tenco e Adriano Celentano, mentre con il vecchio amico Gaber forma un duo, I Due Corsari, con cui pubblica i primi dischi per la Ricordi (il brano più celebre in repertorio, “Una fetta di limone”, farà da apripista oltre vent’anni dopo a una fugace rimpatriata sotto il nome Ja-Ga Brothers). Il Monumento 25 Aprile 1945 Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non coi sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio non colla terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità non colla neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non colla primavera di queste valli che ti videro fuggire. Ma soltanto col silenzio del torturati più duro d’ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo. Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA Pietro Calamandrei Italo Calvino nasce il 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas, presso l'Avana (Cuba). Il padre, Mario, è un agronomo di origine sanremese, che si trova a Cuba per dirigere una stazione sperimentale di agricoltura e una scuola agraria dopo venti anni passati in Messico. La madre, Evelina Mameli, di Sassari è laureata in scienze naturali e lavora come assistente di botanica all'Università di Pavia. Nel 1927, Calvino frequenta l'asilo infantile al St. George College, sempre a Cuba. Nello stesso anno nasce suo fratello Floriano, futuro geologo di fama internazionale, mentre nel 1929 frequenta le scuole Valdesi, una volta che la famiglia si trasferisce definitivamente in Italia (Calvino fa anche in tempo, alla fine delle elementari, a diventare Balilla). Nel 1934 supera l'esame per il ginnasio-liceo "G. D. Cassini" e completa la prima parte del suo percorso scolastico. Nato a Le Roncole di Busseto, in provincia di Parma, il 10 ottobre 1813 da una famiglia umile, Giuseppe Verdi apprese le prime nozioni sulla musica dall'organista della chiesa locale. Trasferitosi a Milano, non fu ammesso al Conservatorio perché aveva superato i limiti di età e si formò alla scuola di Vincenzo Lavigna, maestro del Teatro della Scala. A contatto con l'ambiente culturale milanese, Verdi scelse la strada del teatro in musica e presentò la sua prima opera "Oberto, conte di San Bonifacio" al pubblico scaligero nel 1839, con un discreto successo. Nel 1840 seguì l'opera buffa "Un giorno di regno" che si rivelò un fiasco, ma, su insistenza dell'impresario Bartolomeo Merelli che aveva già firmato due contratti con il compositore, Verdi scrisse il "Nabucco", su libretto di Temistocle Solera, con cui trionfò alla Scala nel 1842. Il talento verdiano fu confermato dalla successiva opera "I lombardi alla prima crociata", rappresentata nel 1843 ed animata dalla stessa tensione alla potenza dello spettacolo, grandioso e a toni forti. Una novità giunse con "Ernani", l'opera presentata a La Fenice di Venezia l'anno successivo, in cui il compositore introdusse motivi dedicati all'approfondimento psicologico dei personaggi, dal carattere appassionato, che ben si adattava al clima dello slancio patriottico destinato a culminare nei moti del 1848. Grazia Deledda nasce, quinta di sette figli, a Nuoro il 27 settembre 1871 da Giovanni Antonio, agiato imprenditore, e Francesca Cambosu, donna di grande fede religiosa che impartirà ai figli una rigida educazione morale. Grazia frequentata la scuola elementare prosegue i suoi studi sotto la guida di un amico di famiglia che gli impartisce lezioni di italiano, latino e francese. Poi, non essendole permesso di fare diversamente, a causa delle rigide convenzioni morali che impediscono alle ragazze di studiare, proseguirà i suoi studi da autodidatta. A diciassette anni, Grazia Deledda, seppur contrastata dalla famiglia, invia alla rivista "Ultima moda" di Roma il primo scritto, chiedendone la pubblicazione. Si tratta di "Sangue sardo". Inizia così la collaborazione con varie riviste inviando “in continente” le sue novelle a puntate. Grazia ha solo 21 anni quando pubblica il suo primo romanzo: “Fior di Sardegna”. Nel 1895 viene pubblicato "Anime oneste". |
Quei due?
Basta farci l'abitudine. Siti da non perdere
Archivi
Febbraio 2018
Categorie
Tutto
|