Guarda, una cometa piove dal nulla, cade sulla Terra e la Terra viene spazzata via dal vento del nulla in piccoli pezzi e immaginate che io sopravviva che voi sopravviviate e cominciamo il nostro viaggio attraverso il nulla.
Vi piacerebbe? A me sì se ne potessi essere cosciente. Certo sarebbe una grande esperienza andarsene su e giù e a destra e a sinistra attraverso il nulla e continuare ad andare a zonzo non vedendo nulla tranne che le stelle lontane e non sentendo nulla sotto i piedi, volare attraverso il nulla.
Se potessi sopravvivere me lo godrei. Anche se ben presto mi verrebbe fame e vorrei mangiare qualcosa ma non c’è niente, nel nulla, che rientri nell’ambito di qualcosa e così morirei di fame e poi sarei di nuovo a viaggiare nel nulla ma allora non lo saprei più e così non me lo godrei affatto. Perché il godere è una sensazione che fa parte dell’esistenza, come voi sapete, e per godere occorre vivere e tutto il resto, ecc. E dunque il risultato è nulla, nulla, nulla. E presto credo il tutto mi sarebbe addosso e io mi dissolverei presto e poi verrei assorbito dal nulla e diventerei parte del nulla.
So che un giorno sarò nulla. (Pensaci davvero, mi dico. Pensaci davvero e considerati nulla.) Un giorno sarò nulla perché farò parte della polvere della Terra che sarà spazzata via dai venti del nulla (non i quattro venti della Terra, ma i mille miliardi di miliardi di venti del nulla) e anch’io sarò spazzato via e volerò attraverso il nulla e sarò nulla. Forse – fra un milione di anni. E sarò nulla. Cerco di pensarci sul serio e di immaginarmi nulla, ma sono troppo vivo per pensarmi nulla e così, anche se so che è inevitabile, mi sento come se tutto dovesse andare avanti per sempre, ma lo so bene.
E quando la polvere della Terra sarà spazzata via dai venti del nulla, allora anche le particelle di polvere cominceranno a scindersi e dissolvendosi, emuleranno la grande azione della Terra di dissolversi e si dissolveranno. Poi le particelle delle particelle di polvere si dissolveranno anch’esse e questo processo si ripeterà un milione di miliardi di volte sino a quando anche le particelle non diventeranno così piccole che non saranno molto lontane dall’essere nulla. E poi quando l’eternità finirà, il processo di trasformazione di tutte le particelle della Terra in nulla sarà giunto a compimento. E così posso affermare che l’eternità non avrà mai fine perché è questo che significa. E dunque io la vedo a questo modo: Quando guardo in cielo e vedo il nulla (lo spazio è il nulla) dovrei inginocchiarmi e piangere di gioia di fronte alla meravigliosa perfezione di tanta nullità. Riuscite a immaginare quanti miliardi di eoni deve attraversare il nulla prima di raggiungere lo stadio di nullità? Io riesco a immaginarlo perché ho appena scoperto che la Terrà non sarà mai un nulla completo.
(da: Jack Kerouac, Diario di uno scrittore affamato, ed. Mondadori)
(Foto: Nicholas Buer)