perplessi, poi sorridono e con le mani si accingono a pistonare un’immaginaria
pompetta dicendo: «Ma sì, il Flit. Ma cos’era, un insetticida?».
Pensavo fosse italiano, un autarchico prodotto dell’Italia fascista ai tempi delle sanzioni, preDDT, ma anche qui una sorpresa: il Flit — come tante cose che hanno fatto e fanno parte della nostra vita — viene dagli Stati Uniti. È stato lanciato come insetticida per mosche e zanzare: era un olio minerale (così mi si dice) prodotto dalla Standard Oil Company, New Jersey, USA.
Il nome Flit sarebbe un acronimo di Fly-Tox, tossico per mosche, ma in inglese va unito al significato del verbo to flit, cioè “andare, scivolare via velocemente”.
Tutti, ma proprio tutti, piuttosto, conoscono il motivetto “Ammazza la vecchia, col Flit”, al quale si aggiunge “e se non muore, col gas”. Italiano, questo? Forse sì, ma solo in parte, perché in certi dialetti emiliani per “vecchia” ha da intendersi non un’anziana signora, ma lo scarafaggio (vècia); però la canzoncina ha diffusione extraemiliana. Questo per il testo. La musica ha invece (ancora!) radici USA, con un testo che recitava: “Shave and a haircut, two bits” (sarebbe come
dire: “Barba e capelli, due soldi”), di origini sconosciute.
Un uso curioso del Flit mi è stato raccontato da anziani frequentatori delle case chiuse. Ogni tanto la maitresse cercava di convincere gli avventori che al posto di, diciamo, consumare, se ne stavano bellamente seduti a “far flanella”, cioè oziavano nella, non so come chiamarla, sala d’aspetto. La signora prendeva la pompetta e irrorava gli oziosi gridando, spudorata: «Ragazzi, in camera!».
Il Flit comparve negli USA nel 1923. Qualche anno dopo arrivò il DDT (diclorodifeniltricloroetano). Sbarcato in Italia con le truppe americane, era specifico contro la zanzara anofele, che ancora infestava certe regioni.
Fu spruzzato a piene mani, anche contro le normali zanzare. Poi si scoprì che era dannoso per la salute.
(da: Dizionario delle cose perdute -Francesco Guccini)