Quella casa pare proprio che stia sopra il giallo, che sia retta dal giallo. È strano che se ne veda poca, solo un pezzo, mi piacerebbe saperne di più, chissà chi ci abita, magari la signora che sta attraversando il ponticello. Sarebbe interessante sapere dove sta andando, può darsi che stia seguendo la carrozzella, forse il barroccino che si vede vicino ai due pioppi del fondo, dalla parte sinistra. Potrebbe essere vedova, dato che è vestita di nero. E poi ha anche un ombrello nero. Comunque quello le serve per ripararsi dal sole, perché ti ripeto che è estate, non ci sono dubbi. Ma ora vorrei parlare di quel ponte, anzi, chiamiamolo ponticello, è così grazioso, tutto fatto di mattoni, avanza con le fondamenta fino a metà del canale. Sai cosa ti dico? Che la sua grazia consiste in quel marchingegno di legno e corde che lo copre come l’armatura di una pensilina. Sembra un giocattolo per un bambino intelligente, hai presente quei bambini che sembrano degli ometti e che giocano sempre con i meccani o cose del genere, una volta se ne vedeva nelle case perbene, ora forse un po’ meno, comunque hai capito. Ma è tutta un’illusione, perché quel grazioso ponticello che apparentemente ruota con cortesia per lasciar passare i barconi nel canale, secondo me è una trappola bella e buona. La vecchia signora non lo sa, poverina, nemmeno se lo immagina, ma ora muoverà un altro passo e sarà un passo fatale, credi a me, sicuramente metterà il piede su un perfido meccanismo, ci sarà un clic inavvertibile, le corde si tenderanno, le assi sospese a leva si stringeranno come mandibole e lei resterà lì dentro come un topo, nella migliore delle ipotesi, perché nella peggiore tutte le sbarre che uniscono le assi, quelle pale un po’ sinistre, se ci pensi bene, scatteranno per combaciare con esattezza millimetrica e lei, zàcchete, resterà schiacciata come una frittella. Il vetturale non se ne accorgerà neppure, magari è anche sordo, e poi quella signora non gli interessa niente, credi a me, lui ha altro a cui pensare, se è un contadino penserà alle vigne, i contadini pensano solo alla terra, sono abbastanza egoisti, per loro il mondo finisce col campicello; se è un veterinario, perché potrebbe anche essere un veterinario, sta pensando a qualche vacca malata nella fattoria che deve trovarsi là in fondo, anche se non si vede, le vacche sono più importanti delle persone per i veterinari, ognuno fa il suo mestiere a questo mondo, cosa ci vuoi fare, e gli altri che si arrangino.
Mi dispiace che tu non abbia ancora capito, ma se ti sforzi sono certo che ci arriverai, tu sei una persona intelligente, non ci vuole poi molto a indovinare, o meglio, forse ci vuole un po’, ma mi sembra di averti dato sufficienti informazioni; ti ripeto, probabilmente devi solo collegare gli elementi che ti ho fornito, ad ogni modo guarda, il museo sta per chiudere, vedo il guardiano che ci sta facendo dei cenni, questi guardiani non li sopporto, hanno sempre una spocchia che non ti dico, ma semmai torniamo domani, tanto anche tu non è che abbia troppe cose da fare, no?, e poi l’impressionismo è affascinante, ah, questi impressionisti, così pieni di luce, di colore, dai loro quadri viene quasi un profumo di lavanda, eh sì, la Provenza… io ho sempre avuto un debole per questi paesaggi, non ti dimenticare il bastone, sennò poi qualche automobile ti investe, l’hai appoggiato qui a destra, un po’ più in là, a destra, ci sei quasi, ricordati, a tre passi sulla nostra sinistra c’è un gradino.
(da: I volatili del Beato Angelico: La traduzione - Antonio Tabucchi, Pisa, 23 settembre 1943 – Lisbona, 25 marzo 2012)