E’ ancora forte il pregiudizio in base al quale i Rom si rifiutano di vivere nelle case perché vogliono vivere nei campi. Quella dei campi o, così come vengono definiti ufficialmente, dei “villaggi attrezzati”, rappresenta un’anomalia tutta italiana. Ma i Rom non vogliono abitare nei campi e spesso sono le autorità che, in base ai “piani di emergenza nomadi”, li spingono a vivere in questi luoghi. Spesso, poi, accade che i Rom siano costretti a vivere in insediamenti abusivi, all’interno di baracche improvvisate, a causa delle difficoltà nell’accesso a misure alloggiative adeguate, come per esempio le case popolari.
Così come per gli altri cittadini, anche i Rom, dunque, vorrebbero un’abitazione “normale”.
Le associazioni Rom di Torino Idea Rom e Romanè pala Tetehara credono fermamente che sia arrivato il momento di offrire risposte abitative adeguate ai diritti delle proprie comunità, che facciano superare la logica “indecorosa” dei campi e che, allo stesso tempo, restituiscano dignità alla coscienza collettiva del nostro Paese.
In linea con queste aspirazioni, il Comune di Torino ha recentemente approvato un ordine del giorno per riconoscere e far propria la ricorrenza dell’8 aprile, “impegnandosi a diffonderne il valore e il significato alle istituzioni e alla cittadinanza attraverso tutti i mezzi a sua disposizione” e ricordando che “tale giornata è un momento importante per il popolo Rom e per l’umanità intera che può dirsi civile soltanto se a tutti i popoli è riconosciuta la pari dignità”. L’impegno dell’amministrazione comunale è per “Vegliare affinché questa parità venga fattivamente realizzata e non rimanga un mero proclama, avviando politiche attive anche per il superamento della ghettizzazione nei campi, per il contrasto di ogni forma di xenofobia e per il miglioramento della coesione e dell’inclusione sociale”.
Alla Regione Piemonte un mese fa Idea Rom e la Federazione Romanì nazionale hanno presentato una proposta di legge per il superamento della logica dei campi nomadi.
(Fonte: http://serenoregis.org/2011/04/07/8-aprile-giornata-internazionale-del-popolo-rom/)
(maggiori informazioni sul sito www.idearom.it).
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La bandiera è stata adottata ufficialmente a Londra l’otto aprile 1971 in occasione del primo convegno mondiale dei Rom e dei Sinti ma sarebbe stata usata per la prima volta nel 1959 con i colori invertiti, basata su una precedente, senza ruota, alzata a Bucarest nell'ottobre del 1933. La ruota di carro e i colori del cielo e della terra, azzurro e verde, sono i simboli evidenti della storia dei Rom e dei Sinti. I sedici raggi della ruota alludono alla molteplicità delle popolazioni sinte e rom.
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DJELEM DJELEM
ll testo dell'inno internazionale Rom
Andando, andando, lungo le strade
ho incontrato Rom felici
Oh uomini da dove venite?
Con le tende sulle strade fortunate? / Con le tende e i bambini affamati?
Oh uomini! Oh bambini!
Oh uomini! Oh bambini!
Avevo una famiglia numerosa,
me l’hanno sterminata quelli della legione nera
Tutti sgozzati, uomini e donne,
in mezzo a loro c’erano piccoli bambini
Aprimi Padre celeste le nere porte
che io possa rivedere la mia famiglia.
Un’altra volta andrò per le strade
e andrò girando con i Rom felici.
Oh uomini! Oh bambini!
Oh uomini! Oh bambini!
Alzatevi Rom (uomini liberi)
è arrivato il momento, venite con me
e con tutti gli uomini liberi del mondo.
Labbra nere e occhi neri
io amavo come l’uva nera
Saranno con noi tutti gli spiriti
e ci indicheranno la strada dei Rom
È arrivato il momento - alzatevi Rom, adesso
Loro ci aiuteranno a fare bene
Oh uomini! Oh bambini!
Oh uomini! Oh bambini!